Partirà il primo dicembre la sperimentazione per la gratuità del trasporto pubblico locale che riguarderà gli impianti verticali e la metropolitana, una sperimentazione che vuole proiettare la città di Genova verso una mobilità sempre più sostenibile.
La gratuità di alcuni mezzi, infatti, vuole incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico a discapito di quello privato, riducendo così non solo i veicoli in circolazione, ma conseguentemente anche le emissioni di C02.
Il territorio genovese è orograficamente complesso, caratterizzato da una viabilità con caratteristiche uniche ma che è ben compensata da un trasporto pubblico funzionale e che può essere ulteriormente migliorato e implementato.
«L’obiettivo dell’amministrazione nel prossimo futuro – dice l’assessore all’Indirizzo e controllo di Amt Spa Matteo Campora – è operare un importante upgrading del nostro trasporto pubblico, rendendolo non solo più veloce, confortevole, affidabile e frequente, ma anche puntando sulla sostenibilità. Quindi, in attesa del passaggio al full electric della mobilità urbana e consapevoli della pesante eredità che il Covid ci ha lasciato, abbiamo acquisito la consapevolezza che sia comunque possibile rendere il trasporto pubblico attrattivo per potenziali nuovi utenti sperimentando periodi di gratuità selettiva su fasce orarie specifiche, con il non trascurabile risvolto del riequilibrio dei carichi durante la giornata. Il tutto consentirà di ridurre la congestione stradale e con essa le emissioni inquinanti rilasciate nell’atmosfera, sfruttando gli incentivi stanziati con specifiche normative regionali in corso di approvazione, e di riprogettare gli orari della città, con l’implementazione e il coordinamento dei Piani Spostamento Casa Lavoro predisposti dalle maggiori aziende ed Enti operanti sul territorio».
«Genova fa un ulteriore passo avanti verso una città più smart e sostenibile – aggiunge il sindaco Marco Bucci -. La sperimentazione che attuiamo si inserisce proprio in questo solco: vogliamo una realtà al passo con le grandi città europee dove il trasporto pubblico sia capillare e funzionale alle esigenze della cittadinanza, che diventi prevalente su quello privato, e a basso impatto ambientale. Lavoriamo su questo progetto da qualche anno e adesso muoviamo i primi passi concreti verso un diverso approccio al trasporto pubblico. Con Amt, che ringrazio per l’importante e fondamentale contributo messo in campo, abbiamo scelto di partire da mezzi non a combustione e che presentano caratteristiche particolari. Scelte strategiche che, pensiamo, possano rendere ancora più efficace il servizio di trasporto in città diminuendo gli affollamenti nelle ore di punta distribuendo il pubblico in fasce della giornata nel quale i mezzi girano ma con carichi più contenuti».
«Questa è una iniziativa forte, che prova a toccare aspetti fondamentali del trasporto pubblico – spiega Marco Beltrami, presidente di Amt -. Capire come la leva tariffaria possa modificare le abitudini e gli spostamenti è essenziale per poter prendere decisioni sul ridisegno della mobilità urbana. Questa sperimentazione, realizzabile anche perché ora disponiamo delle tecnologie di rilevazione passeggeri adeguate, è originale e innovativa e pone AMT e il Comune di Genova all'avanguardia nella ricerca di nuovi modelli di sostenibilità e attrattività delle città».
«Questa sperimentazione è un’ottima notizia per l’Italia – conclude Enrico Musso, coordinatore della mobilità urbana sostenibile del comune di Genova – e non c’è alcun dubbio che questa sia la direzione giusta in cui andare. Si inserisce anche nel Pums perché si introduce nella logica di ridurre il traffico privato a beneficio del trasporto pubblico ed è una logica che è rivolta a ridurre i costi complessivi per la mobilità urbana per l’ambiente, per la qualità dell’aria e anche per il congestionamento del traffico privato».
La sperimentazione – che si concluderà il 31 marzo del 2022 – riguarderà, come detto, gli impianti verticali (ascensori, funicolari e cremagliera) che saranno gratuiti tutti i giorni della settimana senza limiti di orario, mentre per la metropolitana la gratuità riguarderà le due fasce orarie di morbida: sarà gratuita tutti i giorni dalle 10 alle 16 e dalle 20 alle 22.
L’avvio della sperimentazione è il primo passo della revisione degli orari della città che potrà avvenire grazie all’implementazione dei Piani Spostamento Casa Lavoro del comune di Genova e delle principali aziende aventi sede sul territorio cittadino. Tutto ciò consentirà di verificare gli effetti dell’utilizzo della leva tariffaria del trasporto pubblico su diversi piani: l’acquisizione di nuovi utenti, il riequilibrio dei carichi con spostamento di utenti dall’ora di punta alla morbida e le condizioni dell’aria, senza contare l’impatto sulla viabilità con un numero di mezzi privati su strada minore che dovrebbe evitare congestioni del traffico cittadino.
È chiaro che un riequilibrio dei carichi – incentivati con i Piani Spostamento Casa Lavoro che incentivando l’ingresso in fascia morbida danno diritto al trasporto gratuito – si possa migliorare la distribuzione dei passeggeri andando così a evitare situazioni potenziali di sovraffollamento così come previsto dalle normative anti-Covid.
Il periodo di sperimentazione – unitamente alla possibilità di verificare in maniera esatta il numero di passeggeri che utilizzano i mezzi compresi nella sperimentazione stessa – darà la possibilità di valutarne gli effetti per comprendere come e se proseguire su questa strada.
L’iniziativa descritta sarà attivata in coerenza con le previsioni dell’art. 51 del DL 73/2021, contenente misure atte a consentire una più efficace distribuzione degli utenti del trasporto pubblico di linea, nonché a realizzare un più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività lavorative e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale urbano e potrà fruire dei fondi stanziati con il relativo decreto attuativo.
La sperimentazione che si avvierà il primo dicembre renderà Genova la prima città di grandi dimensioni a optare per una gratuità estesa a specifici mezzi e fasce orarie; altre esperienze italiane, invece, hanno optato per l’esenzione del pagamento del titolo di viaggio solo per alcune categorie di persone.